Pubblicato 2023-06-07
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Abstract
Il presente articolo mira ad esaminare in che modo gli adattamenti non-normativi di Deirdre Sullivan, pubblicati nella raccolta Tangleweed and Brine (2017), contribuiscono a sovvertire il modello fiabesco egemonico di matrice disneyana. Avendo come punto di riferimento le fiabe della tradizione europea e i loro molteplici adattamenti, e tenendo conto di tutta una serie di scritti critici – incluse le riflessioni offerte da Lidia Curti in Female Stories, Female Bodies (1998) –, l’obiettivo di questo studio è quello di dimostrare che l’antologia di Sullivan, testo significativo dell’incontro tra femminismo e postmodernismo, offre un ventaglio di modelli e possibilità attraverso voci e corpi differenti. Nello specifico, analizzando una selezione delle storie raccolte dall’autrice irlandese, si rifletterà sugli stati d’animo e i desideri di figure marginalizzate, nonché sulla condizione delle donne sia nel mondo fiabesco che in quello reale.