N. 9 (2023): Ricerche per Lidia: il femminismo nelle arti visive, nel corpo, nelle migrazioni, nella fantascienza, nel presente e futuro interspecie - volume 2
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Poetica diasporica e sacre reliquie: "Borderlands" di Gloria Anzaldúa

Marina De Chiara
Università  degli Studi di Napoli "L'Orientale"
Biografia

Pubblicato 2023-12-20

Come citare

De Chiara, M. (2023). Poetica diasporica e sacre reliquie: "Borderlands" di Gloria Anzaldúa. De Genere - Rivista Di Studi Letterari, Postcoloniali E Di Genere, (9). Recuperato da https://degenere-journal.it/index.php/degenere/article/view/193

Abstract

Nel 2022 il celebre testo Borderlands/La Frontera. The New Mestiza della scrittrice chicana Gloria Anzaldúa, testo teorico-poetico che dall’anno della sua pubblicazione (1987) ha dato eccezionale impulso alla riflessione sul concetto di confine e alle interrogazioni poste dal pensiero decoloniale, è stato ritradotto in italiano dalla studiosa Paola Zaccaria. Anzaldúa ha sfidato l’idea di una presunta purezza delle diverse culture, insistendo invece sul concetto di identità ibrida, metamorfica, sempre in trasformazione e alla ricerca di una forma di re-existence. Nel componimento Holy Relics dedicato alla figura di Santa Teresa d’Ávila, il sogno di una nuova coscienza sembra emergere da quella che definirei una poetica diasporica delle reliquie, alla luce delle intuizioni di “epistemologi del confine” quali Paola Zaccaria e José David Saldívar.